Credo che ogni professione celi una predisposizione: personalmente sono sempre stato portato all’ascolto, sin da bambino. L’idea di comprendere l’alterità e i diversi punti di vista modulati dal vissuto caratteristico di ogni essere umano, mi ha sempre affascinato.

Negli anni, ho compreso di voler diventare psicologo e di voler esercitare la professione nel modo che più ritenevo utile. Così, traendo ispirazione da grandi psicoterapisti e dalla mia esperienza, ho fatto mio un metodo efficace per risanare le incrinature tra psiche ed energie.
A ispirare quotidianamente il mio lavoro sono l’empatia, l’affidabilità e la stretta relazione che cerco di instaurare, e nutrire progressivamente, con i miei pazienti. Con loro, in studio, non indosso maschere: è la trasparenza, applicata a tutte le pratiche che intraprenderemo insieme, a rendere il percorso terapeutico risolutivo.

Ma c’è un altro luogo dove, invece, la maschera non mi abbandona mai: ed è sul ring.

Sono un fighter di Muay Thai. Nel settore conosciuto come The Fog, ho ottenuto due volte il Bronzo ai Mondiali e una volta il Bronzo agli Europei. Un altro modo di combattere le emozioni negative, insomma, che integro con lo stesso protocollo emozionale che, spesso, utilizzo per aiutare i miei pazienti e che, oltre al tradizionale colloquio, prevede anche le tecniche della medicina cinese, come l’agopuntura, la cromoterapia e il training autogeno.